di Enrico Bartoccioni – Dottore Commercialista.
(Immagine: Interior of Paris Fragonard Perfume Museum).
Forse è proprio in tempi difficili come questi, che pagare le imposte con un bene culturale può far la differenza fra la salvaguardia del patrimonio familiare e la sua dissoluzione.
La Legge 512/82 detta anche “legge Guttuso”, consente di regolare alcune imposte, sanzioni ed interessi, mediante l’alienazione allo Stato di Beni Culturali.
I beni, in oggetto, sono quelli descritti dagli Art. 1,2 e 5 della Legge 1089/39 (sostituita dal Dlgs 490/1999), sono immobili e mobili, di interesse storico, archeologico o etnografico, aventi valore per il Ministero dei Beni Culturali o per quello della Pubblica Istruzione. Sono ammesse anche le opere di artisti viventi, purché eseguite non meno di 50 anni fa.
Sebbene in passato applicata raramente, oggi la “legge Guttuso” potrebbe rappresentare una soluzione per far fronte ai propri debiti fiscali, in particolare in occasione di successioni particolarmente onerose…
La proposta di cessione, corredata da idonea documentazione, interrompe i termini di pagamento in caso di successioni (mentre non lo fa negli altri casi), ed è indirizzata agli Enti di competenza che determineranno o meno l’esistenza delle caratteristiche previste dalla legge ai fini della loro acquisizione da parte dello Stato.
In caso di accoglimento della domanda, il contribuente ha diritto alla restituzione delle imposte eventualmente anticipate.
Le condizioni ed il valore della cessione sono stabiliti con decreto del Ministero dei Beni Culturali di concerto con il Ministero delle Finanze. Dovrà inoltre essere sentito il parere di merito di un’apposita Commissione interministeriale. Questa ha il compito non solo di accertare la congruità del valore dei beni proposti, ma anche di esprimersi sull’opportunità e la convenienza dell’operazione. Nei confronti della Commissione, l’interessato può intervenire anche tramite un suo delegato.
La consegna dei beni allo Stato, comporta il trasferimento della proprietà, pertanto i beni immobili dovranno essere liberi da ipoteche o iscrizioni pregiudizievoli.
La procedura si applica per le Imposte sui redditi delle Persone Fisiche e Giuridiche, incluse le relative sanzioni e interessi e le Imposte di successione, ipotecarie e catastali.
Caratterizzata da un’applicazione discontinua, dovuta alle lungaggini burocratiche e da un’attività della Commissione interministeriale piuttosto intermittente, la legge 512/82 “Guttuso” é stata per decenni sconosciuta ai più e raramente applicata.
La legge Guttuso, ha trovato nuova vita negli ultimi anni, in occasione del fallimento dell’azienda fiorentina, Richard Ginori …
In quella circostanza, nel 2017, la norma é stata d’ausilio per l’acquisizione da parte dello Stato, della collezione e del Museo Richard Ginori della Manifattura di Doccia di Sesto Fiorentino.
Il tutto é avvenuto a seguito del fallimento dell’azienda nel 2013, la quale, aveva ingenti debiti fiscali. Successivamente questi sono stati compensati, proprio mediante la procedura della legge in questione.
Oggi, l’esposizione é gestita dalla “Fondazione Archivio Museo Richard Ginori della Manifattura di Doccia” e fa parte del sistema museale della Regione Toscana,
Certamente, é bene ricordare che il sistema della 512/82 “Legge Guttuso” ha due limiti sostanziali:
a) Il primo sta nel fatto che la Commissione interministeriale, non é obbligata ad accettare l’istanza. Infatti, questa lo farà solo se avrà l’interesse di acquisire il bene proposto;
b) Il secondo é rappresentato dal bilancio dello stesso Ministero, il quale dedica alle permute un capitolo di spesa apposito. Malauguratamente, vi é un importo massimo entro il quale poter accettare proposte. Le somme non sono certo esaltanti.
A conti fatti, viste le difficoltà di applicazione, per avere qualche speranza di riuscita, le opere d’arte proposte devono essere di assoluta rilevanza storica e artistica.
Vale comunque la pena di provare…
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