Nella situazione attuale, in cui le certezze o per lo meno le presunzioni, su cui abbiamo pianificato la nostra vita e quella dei nostri familiari, vengono ad essere messe seriamente in discussione, il trust può fornire delle risposte ancora molto valide. In particolare il trust con sede all’estero, può essere una soluzione, nel caso in cui la fiducia sulla tenuta delle finanze del proprio paese d’origine, cominci a vacillare.
Non sorprende, dunque, la scelta di un imprenditore residente, per esempio, a Milano, il quale, con lo scopo di proteggere il proprio portafoglio e la propria famiglia, istituisca un trust, per esempio, in Nuova Zelanda con dei propri averi custoditi presso una grande banca privata, per esempio, in Lussemburgo.
Questo schema può avere infinite variabili, ma la sostanza non muta: si opta per il trust in quanto si riconosce allo strumento la capacità di offrire un’efficiente funzione di protezione del patrimonio attraverso norme internazionalmente note che consentono di semplificare e di rendere efficiente la presenza all’estero di chi compie questa scelta.
Inoltre dobbiamo sottolineare che, a conti fatti, i trust proteggono una situazione meritevole di tutela meglio e più efficacemente di quanto non facciano gli istituti tipici perché valorizzano la libertà privata cui è demandato il compito di scegliere l’ordine delle priorità.
E’ proprio nel contesto di un trust con sede all’estero, che le sue caratteristiche di Sicurezza, Trasparenza, ed Efficienza vengono ad essere esaltate.
Il trust è Sicuro, poiché istituendo un trust, si crea infatti un soggetto terzo rispetto al disponente e alla sua famiglia, che ha residenza dove risiede il trustee o la trust company investita del compito. In caso di sconvolgimenti nel paese di origine del disponente, il trust e i beni ad esso trasferiti, ne saranno estranei o al più coinvolti, come lo potranno essere quelli di un qualsiasi soggetto non residente.
Il trust è Trasparente, dal momento che nell’atto vengono previsti gli scopi, i beni di cui è dotato e chi ne beneficia;
Il trust è Efficiente, poiché si presta ad essere modellato su misura alle esigenze del disponente e della sua famiglia, molto meglio dei classici istituti del nostro diritto, quali il fondo patrimoniale, la fondazione o la holding familiare. Inoltre è anche più economico di quest’ultima.
Infine, non meno importante, per valutare la serietà dell’istituto e smentire molte leggende metropolitane, il trust, ovunque abbia la residenza, dichiara i suoi redditi e paga le tasse, come qualsiasi soggetto passivo di imposta.
Ovviamente per i beneficiari italiani, le imposte varieranno a seconda della natura fiscale del trust (trasparente od opaco) e se questo risieda o meno in paesi a fiscalità privilegiata, così come stabilisce l’art.44 sexies del TUIR novellato dall’art.13 del D.L. 124/2019.
Se poi il trust non residente/opaco, conserverà qualche immobile in Italia, presenterà il modello Unico Enti non Commerciali e sosterrà anche l’Imu, la Tasi e la Tari…
* Per un maggior approfondimento dell’istituto del trust, si rimanda agli altri post presenti in questo sito ed in particolare nel Blog, all’articolo “CONVERSAZIONE CON UN AGNOSTICO DEL TRUST” .