di Francesco Bartocci – Consulente Finanziario
Una consulenza completa in materia finanziaria, non può prescidere dai private debt, veicoli di investimento per il risparmiatore e di finanziamento per le imprese.
In tempi come questi, caratterizzati da rendimenti bassi o prossimi allo zero, si stanno facendo strada forme di impiego alternative. In particolare i Private Debt, fondi comuni di investimento, specializzati nell’acquisto di strumenti finanziari emessi da imprese, come obbligazioni, cambiali finanziarie, ecc…
Le imprese che emettono i titoli di debito, trovano in questi strumenti una valida alternativa al credito bancario, al fine di finanziare i loro progetti, in un contesto economico in cui, le erogazione di prestiti da parte delle banche, si é fatta sempre più difficile, a fronte di una domanda in costante aumento.
Nati nel Regno Unito e negli Stati Uniti, queste forme di raccolta, sono state recepite nel nostro ordinamento con Decreto Legge n. 83 del 22 giugno 2012 convertito con la Legge 134/2012 e stanno emergendo anche in Italia, con una raccolta che é andata incrementandosi di anno in anno. Dopo aver subito una naturale flessione a seguito della pandemia di Covid, la situazione é andata costantemente migliorando, superando i 642 milioni di euro nel primo semestre del 2021, quasi il doppio rispetto al risultato annuo pre-pandemia del 2019 (dati Aifi).
Sempre secondo l’Aifi (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt), la sottoscrizione ha interessato principalmente imprese di beni e servizi industriali, di servizi per il consumo, ICT, manifatturiero-alimentare e trasporti, collocate per la maggior parte in Lombardia, Campania, Emilia Romagna, Lazio e Veneto.
A differenza dei P.I.R., che riguardano imprese quotate o in procinto di quotarsi in borsa, i Private Debt, operano con quelle che ancora non ne hanno i mezzi e che vedono nell’emissione di obbligazioni l’unico strumento per poter affermarsi su mercato, anche in prospettiva di una loro futura quotazione.
Le aziende finanziate, sono in particolare quelle sotto i 50 milioni di fatturato, PMI con un alta propensione alla crescita ed una forte spinta all’internazionalizzazione.
Scopi delle emissioni di titoli di debito da parte delle imprese, sono stati a) Gli investimenti in sviluppo per il 53%, b) l’LBO (leverage buyout) per il 40% e c) Il rifinanziamento del debito per il 7% (fonte Aifi-Deloitte).
“La società di capitali per detenere il risparmio. Un oggetto da maneggiare con cura.”
“Sei un imprenditore con un’impresa in crescita ma ti mancano i fondi? Ecco il private equity.”
Un operazione di private debt può essere effettuata anche in concomitanza con una di private equity, con lo scopo di reperire fondi per una riorganizzazione aziendale o un passaggio generazionale.
A differenza del private equity, il fondo di private debt non entra nel merito della gestione dell’impresa finanziata e la rischiosità dell’investimento è minore, per il fatto che i finanziamenti sono “diluiti” verso un più alto numero di imprese finanziate.
Il fondi di private debt, saranno uno strumento sempre più presente nei portafogli dei risparmiatori italiani.
Sottolineiamo come, in futuro, vista la propensione delle banche a ridurre il credito verso le imprese, i private debt rappresenteranno sicuramente una valida fonte alternativa, sia per le aziende, che per i risparmiatori.
I rendimenti sono sicuramente interessanti, dal momento che possono arrivare al 5% – 7% del capitale investito.
Le quote sottoscrivibili sono accessibili ad un vasto pubblico di risparmiatori ed il taglio minimo dell’investimento si aggira sui 10.000,00 euro. La durata della sottoscrizione va dai 5 ai 7 anni.
Teniamo presente, inoltre, che i private debt rappresentano un’ulteriore forma di diversificazione degli investimenti, per mitigare il rischio dei mercati finanziari post pandemici e l’impatto dovuto al risveglio dell’inflazione. Questo fenomeno, che sta interessando le economie mondiali, anche per i colli di bottiglia creatisi nelle filiere produttive dovrebbe, a detta degli esperti, mantenersi nell’eurozona sopra il 3% per tutto il 2022.
Forniamo consulenza sui private debt e sulle altre opportunità offerte dai più moderni strumenti di investimento sul mercato. Per conttatarci potete andare al link qui sotto.
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